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  • Chi è un “apolide”
    Un apolide (dal greco a-polis “senza città”) è un uomo o una donna che non possiede la cittadinanza di nessuno stato. Sono circa 10 milioni gli apolidi nel mondo (si tratta di una stima, non esiste una cifra esatta). Alcuni apolidi sono anche rifugiati, ma non tutti i rifugiati sono apolidi e molti apolidi non hanno mai attraversato una frontiera. Fonte: www.cartadiroma.org https://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
  • Come si diventa apolidi?
    La condizione di apolidia non dipende da una scelta o dalla volontà dei singoli. Si è apolidi per una (o più) delle seguenti ragioni: Se si è figli di apolidi o se si è impossibilitati a ereditare la cittadinanza dei genitori; Se si è parte di un gruppo sociale cui è negata la cittadinanza sulla base di una discriminazione; Se si è profughi a seguito di guerre o occupazioni militari; Per motivi burocratici, se lo Stato di cui si era cittadini si è dissolto e ha dato vita a nuove entità nazionali (è questo il caso dell’ex Urss o della ex Jugoslavia); Per incongruenze e lacune nelle leggi sulla cittadinanza dei diversi Stati. Fonte: www.cartadiroma.org https://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
  • Quanti sono gli apolidi in Italia?
    Secondo le stime fornite da organizzazioni della società civile gli apolidi in Italia sono circa 3000, numero che resta una sottostima. Solo qualche centinaio ha oggi ricevuto dallo stato italiano lo status di “apolide”. Molti degli apolidi in Italia appartengono a quello che per antonomasia è il “popolo senza stato” ovvero i Rom. Fonte: www.cartadiroma.orghttps://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
  • Quanti sono gli apolidi nel mondo?
    L'apolidia non è un fenomeno limitato al nostro Paese. Nel mondo vivono almeno 4,3 milioni di persone prive di cittadinanza; tuttavia, si stima che il numero effettivo di persone apolidi sia molto più alto, date le lacune nella raccolta dei dati. Fonte: https://www.unhcr.org/it/notizie-storie/comunicati-stampa/apolidi-in-italia-migliaia-senza-cittadinanza-unia-diamo-voce-agli-invisibili/
  • Nel mondo dove sono presenti apolidi?
    Le molte cause che possono costringere le persone in una condizione di apolidia fanno anche sì che ci siano apolidi in tutte le regioni del mondo. Secondo l’Unhcr, oggi i 10 paesi con più apolidi sono: Costa d’Avorio, Repubblica Domenicana, Iraq, Kuwait, Myanmar, Russia, Siria, Thailandia, Zimbabwe. Ma, per esempio, ci sono molti apolidi anche in tutti gli stati che non permettono alle madri di trasmettere paritariamente rispetto ai padri la propria nazionalità ai figli (nel caso in cui i padri siano sconosciuti o morti). Oppure in paesi nati dalla dissoluzione di altri stati, come l’Urss o la Jugoslavia. Fonte: www.cartadiroma.orghttps://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
  • Quale documento ufficiale definisce la condizione di “apolide”?
    La Convenzione sullo status degli apolidi è stata varata a New York il 28 settembre 1954 ed è la base per la protezione internazionale degli apolidi. In Italia è divenuta esecutiva il 1 febbraio in 1962 con la legge 306. Il 10 settembre 2015 il Parlamento italiano ha finalmente approvato in via definitiva la legge di adesione alla Convenzione sulla riduzione dell’apolidia del 1961. Fonte: www.cartadiroma.orghttps://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
  • Come si ottiene il riconoscimento dello status di apolidia?
    E' possibile ottenere l'accertamento dello stato di apolidia attraverso due vie: il procedimento amministrativo o il procedimento giurisdizionale. La procedura per la certificazione in via amministrativa attestante lo status di apolidia, disciplinata dall’art. 17 del D.P.R. n. 572/93, è competenza del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione. Il procedimento amministrativo prevede l’invio di modulo al Ministero dell’Interno i cui si chiede di essere riconosciuti come apolidi, allegando: - Atto di nascita; - Certificato di residenza e copia autenticata del titolo di soggiorno; - Ogni documento idoneo a dimostrare lo stato di apolide (es. attestazione rilasciata dall’autorità consolare del Paese di origine o di ultima residenza da cui risulti che l0interessato non sia in possesso di quella cittadinanza). La durata media per il riconoscimento è di norma di due anni. Se la domanda in via amministrativa è rigettata è possibile rivolgersi al giudice (procedimento giudiziario). Il ricorso al giudice è possibile anche in via alternativa, ovvero senza essersi prima rivolti al Ministero dell’Interno. Fonte: https://integrazionemigranti.gov.it/it
  • Durante la procedura per il riconoscimento dell’apolidia viene rilasciato un permesso di soggiorno?
    Ai sensi dell’art. 11, 1° comma, lett. c), d.p.r. 31 agosto 1999, n. 394, il nostro ordinamento riconosce espressamente il rilascio del permesso di soggiorno per “attesa apolidia” soltanto a favore dello straniero già in possesso del permesso di soggiorno per altri motivi, per la durata del procedimento di riconoscimento. Proprio perché a causa della perdita della cittadinanza la persona non potrebbe esibire alcun valido passaporto, né potrebbe rientrare in alcun Paese di appartenenza, l’art. 9, 6° comma del citato regolamento esenta la persona che richieda tale tipo di permesso di soggiorno dall’obbli¬go di esibire un valido passaporto e la documentazione concernente la disponibilità di sufficienti mezzi di sussistenza, di un alloggio idoneo e di mezzi per il ritorno nel Paese di origine. Sostanzialmente si tratta di un permesso di soggiorno rilasciabile soltanto nei casi di apolidia successiva, cioè a persona che era già regolarmente soggiornante in Italia ad altro titolo e che, avendo perso la sua originaria cittadinanza per qualsiasi motivo, abbia regolarmente iniziato un procedimento amministrativo o giudiziario mirato al riconoscimento del proprio status di apolide. In qualche caso, l’autorità giudiziaria ha accolto l’istanza presentata dall’apolide ex art. 700 c.p.c. volta al ri¬lascio di un permesso di soggiorno nelle more della procedura per il riconoscimento dell’apolidia. Fonte https://integrazionemigranti.gov.it/it
  • Cosa cambia con il riconoscimento dello status di apolide?
    Gli apolidi riconosciuti attraverso una procedura formale hanno diritto a un permesso di soggiorno, all’istruzione, alla sanità e alla pensione così come all’accesso all’impiego e al rilascio di un titolo di viaggio per apolidi. Questi diritti sono previsti dalla Convenzione del 1954 sullo status delle persone apolidi. Molto diversa la situazione – si legge su Vice – per gli apolidi non riconosciuti. «Non avendo un permesso di soggiorno, gli sono garantiti solo il diritto all’assistenza sanitaria e, fino ai 18 anni, quello all’istruzione. I maggiorenni, invece, non possono iscriversi all’università, non possono affittare una casa e non possono ovviamente lavorare se non in nero». Fonte: www.cartadiroma.orghttps://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
  • Come sconfiggere l’apolidia?
    L’Unhcr ha individuato 10 punti in un piano decennale (2014-2024) per porre fine all’apolidia nel mondo. Ecco i punti: Trovare una soluzione alle principali situazioni di apolidia esistenti. Assicurare che nessun bambino nasca apolide. Rimuovere le discriminazioni di genere dalle leggi sulla nazionalità. Prevenire il diniego, la perdita e la privazione della nazionalità su basi discriminatorie. Prevenire l’apolidia nei casi di successione tra Stati. Assicurare lo status di protezione ai migranti apolidi e facilitare il processo di naturalizzazione. Assicurare la registrazione delle nascite al fine di prevenire l’apolidia. Rilasciare i documenti di nazionalità a coloro che ne hanno diritto. Aderire alle Convenzione delle Nazioni Unite sull’apolidia. Migliorare qualitativamente e quantitativamente i dati statistici sulle popolazioni apolidi. Fonte: www.cartadiroma.orghttps://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/chi-e-un-apolide/ @alessandrolanni
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